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When I'm Sixty-Four

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When I'm Sixty-Four
ArtistaThe Beatles
Autore/iLennon-McCartney
GenerePop
Stilevaudeville
Edito daParlophone
Pubblicazione originale
IncisioneSgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band
Data1967
Durata2:37

When I'm Sixty-Four è una canzone dei Beatles, scritta da Paul McCartney (ma accreditata anche a John Lennon) e pubblicata nel 1967 sull'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.

Origine e significato

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Paul McCartney scrisse la melodia di When I'm Sixty-Four all'età di quindici-sedici anni circa,[1] probabilmente al n. 20 di Forthlin Road nell'aprile o maggio 1956-57.[2] Nel 1987 McCartney ricordò: «Quell'anno il rock and roll stava per arrivare, stava per esplodere, [quindi] ero ancora un po' orientato al cabaret»,[3] e nel 1974 aggiunse: «Ho scritto un sacco di cose pensando che sarei finito nel cabaret, senza rendermi conto che il rock and roll in particolare sarebbe arrivato. Quando avevo quattordici anni non avevo molti indizi che sarebbe successo».[4]

La canzone è cantata dal punto di vista di un giovane uomo alla sua amante, e parla dei piani di lui di invecchiare insieme a lei. Sebbene il tema riguardi appunto l'invecchiamento, questa è una delle prime canzoni scritte da McCartney.[5]

Il tono della canzone si rifà alle atmosfere da music-hall della musica popolare inglese d'anteguerra, sulla falsariga di quelle di George Formby e alle "cartoline dalla spiaggia" di Donald McGill, ma in realtà è una delle prime composizioni di McCartney e veniva già suonata sul palco dal gruppo, ai tempi in cui si esibivano nei club, come riempitivo quando il sistema di amplificazione si guastava. L'autore la rispolverò in occasione del sessantaquattresimo compleanno di suo padre, Jim McCartney, il 2 luglio 1966 e fu quindi inserita nelle sedute di registrazione di Sergeant Pepper.

George Martin, storico produttore dei Beatles, fornisce una curiosa interpretazione della canzone. Nel suo libro di memorie sulla lavorazione dell'album Sgt. Pepper's, intitolato Summer of love - The making of Sgt. Pepper, Martin definisce il brano: «un film dell'orrore, la visione personale di Paul dell'inferno».[6] Con queste parole Martin, intendeva riferirsi alla paura d'invecchiare dell'allora giovane Beatle, esorcizzata sotto forma di canzone garbatamente ironica.[6]

Nel settembre 1994 il manoscritto originale di McCartney del testo della canzone è stato venduto all'asta per 55.700 dollari da Sotheby's, a Londra.[7]

Registrazione

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Il brano venne inciso il 6 dicembre 1966, nel corso di una delle prime sessioni in studio per l'ancora senza nome nuovo album del gruppo che sarebbe poi diventato Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Nella canzone sono presenti molteplici sovraincisioni, inclusi la parte vocale solista di McCartney (8 dicembre) e i cori in sottofondo da parte di McCartney, Lennon, e George Harrison (20 dicembre). La parte di clarinetto venne registrata il 21 dicembre.[8]

Nello studio di registrazione, l'esecuzione vocale di McCartney fu intenzionalmente trasposta di mezzo tono per far sembrare più giovane la voce del cantante, e dare un aspetto maggiormente adolescenziale alla performance canora.[9]

  • Paul McCartney - voce, piano, basso;
  • John Lennon - cori, chitarra;
  • George Harrison - cori;
  • Ringo Starr - batteria, campane;
  • Robert Burns, Henry MacKenzie, Frank Reidy - due clarinetti e clarinetto basso.

Accoglienza critica

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Recensendo Sgt. Pepper per The New Yorker, Lillian Ross descrisse When I'm Sixty-Four "una parodia affascinante e di buon gusto, ma, come le migliori parodie, è scritta con affetto e ha un'eccellenza di per sé, indipendentemente dal suo valore come parodia."[10][11] Peter Clayton della rivista Gramophone definì la canzone un pastiche di George Formby, ma aggiunse che ha "una sorta di gentile affetto - e una certa sostanza carnosa - che la eleva ben al di sopra di un semplice scherzo".[12] Nella sua recensione dell'album per The Times, William Mann la descrisse un pezzo da vaudeville, "che commenta in modo mirato questa vecchia moda e la sua rilevanza per la canzone beat moderna."[13]

Nella sua "feroce" recensione dell'album Sgt. Pepper's sul The New York Times, Richard Goldstein[14] scrisse che la canzone non ha un tono beffardo, ma lamentò che "una visione onesta è rovinata dallo sfondo che cerca di esaltarla."[15]

Nel suo libro Revolution in the Head, Ian MacDonald descrive la canzone come "rivolta principalmente ai genitori e, di conseguenza, ricevette un'accoglienza fredda dalla generazione del gruppo".[16] Aggiunse anche che il brano prende molto in prestito dallo stile del music hall inglese di Formby, mentre evoca le "cartoline dalla spiaggia" dell'illustratore Donald McGill.[17] Allan Moore la percepì come una sintesi di ragtime e pop, aggiungendo che la sua collocazione nell'album dopo Within You Without You di Harrison – un mix di musica classica indiana e pop – dimostra l'eclettismo del materiale contenuto nell'album.[18] Egli affermò che l'atmosfera da music hall è rafforzata dalla voce di McCartney e dall'uso del cromatismo nella registrazione, uno schema armonico che può essere ricondotto a The Ragtime Dance di Scott Joplin e a Sul bel Danubio blu di Johann Strauss II.[19]

Il critico musicale Tim Riley scrisse che When I'm Sixty-Four rappresenta il "lato McCartney delle banali sciocchezze di Elvis".[20] Walter Everett concorda con la descrizione di Riley, aggiungendo: "Questa inclinazione per lo sketch da vaudeville che incanta il pubblico, portò McCartney a preferire ciò che Lennon detestava di più."[21] Il critico Chris Jones definì il pezzo "pura nostalgia per l'età d'oro dei suoi genitori" [di McCartney].[22]

  • I figli di Paul McCartney registrarono una versione speciale di When I'm Sixty-Four agli Abbey Road Studios come sorpresa regalo in occasione del sessantaquattresimo compleanno di McCartney nel giugno 2006, e la suonarono durante la sua festa di compleanno. Per l'occasione modificarono il testo della canzone facendosi aiutare da Giles Martin. All'epoca, per una sfortunata coincidenza, McCartney si era appena separato dalla seconda moglie, Heather Mills; e in seguito i due divorziarono.[23][24]
  • Nel film comico del 2007 Walk Hard - La storia di Dewey Cox, McCartney (interpretato da Jack Black) e Lennon (interpretato da Paul Rudd) stanno litigando, e Lennon sbotta: «Mi chiedo se le tue canzoni saranno ancora merda quando avrò 64 anni!»
  1. ^ Lewisohn, Mark. The Beatles – All These Years, Volume One: Tune In. Crown Archetype, 2013, p. 92, ISBN 978-1-4000-8305-3.
  2. ^ Lewisohn, 2013, p. 811n16
  3. ^ Lewisohn, 2013, p. 811n16
  4. ^ Lewisohn, 2013, p. 811n16
  5. ^ Vedi AllMusic
  6. ^ a b George Martin, Summer of Love - The making of Sgt. Pepper, Coniglio Editore, Roma, 2008, pag. 49
  7. ^ Everett, Walter (1999). The Beatles as Musicians: Revolver Through the Anthology, 1999, p. 334n73, Oxford University Press. ISBN 978-0-19-512941-0.
  8. ^ Lewisohn, Mark. Otto anni a Abbey Road, 1988, pag. 89–91
  9. ^ "Revolution in the Head", Ian MacDonald, Fourth Estate Limited, 1994;
  10. ^ Lillian Ross, Sgt. Pepper, su newyorker.com, 24 giugno 1967.
  11. ^ Ross, 2017, p. 345
  12. ^ Peter Clayton, Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band (original Gramophone review from 1967), su gramophone.co.uk, 1º giugno 2017.
  13. ^ Mann, William. The Beatles Revive Hopes of Progress in Pop Music. In Sawyers, June Skinner (ed.). Read the Beatles: Classic and New Writings on the Beatles, Their Legacy, and Why They Still Matter, 2006, Londra: Penguin Books. p. 96, ISBN 0-14-303732-3.
  14. ^ Schaffner, Nicholas, The Beatles Forever, 1978, McGraw-Hill, p. 83, ISBN 0-07-055087-5.
  15. ^ From the Archives: The Original Review of 'Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band', in The New York Times, 1º giugno 2017.
  16. ^ MacDonald, Ian. Revolution in the Head: The Beatles' Records and the Sixties (2ª ed. riv.), 2005, Londra: Pimlico, p. 221, ISBN 978-1-84413-828-9.
  17. ^ MacDonald, 2005, p. 220
  18. ^ Moore, Allan F., The Beatles: Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, 1997, Cambridge University Press, p. 47, ISBN 978-0-521-57484-6.
  19. ^ Moore, 1997, p. 46
  20. ^ Riley, Tim, Tell Me Why: A Beatles Commentary, 1988, New York: Knopf., p. 222
  21. ^ Everett, 1999, p. 113
  22. ^ Chris Jones, The Beatles Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band Review, su bbc.co.uk, BBC Music, 2007.
  23. ^ Lampert, Nicole. Sir Paul's children rework his classic to serenade him at 64, 19 Giugno 2006, Daily Mail.
  24. ^ Todd, Ben. EXCLUSIVE: ABBEY BIRTHDAY MACCA, 18 Giugno 2006, Sunday Mirror

Collegamenti esterni

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